opera di Andrey Remnev
Mercoledì delle ceneri - T. S. EliotVI
Pur se non spero di tornar giammai
Pur se non spero
Pur se non spero di tornare
Esitando fra il profitto e la perdita
In questo breve transito dove i sogni si incrociano
Il crepuscolo sognante fra nascita e morte
(Benedicimi padre) anche se non desidero desiderare tali cose
Dall’ampia finestra verso la spiaggia di granito
Le vele bianche ancora volano al mare, al mare volano
Ali intatte
E il cuore perduto si irrigidisce e gioisce
Del lillà perduto e delle voci del mare perduto
E lo spirito debole si desta per ribellarsi
Per lo stelo d’oro spezzato e l’odore di mare perduto
Si desta a ritrovare
Il grido della quaglia e il piviere volteggiante
E l’occhio cieco genera
Le forme vuote fra le porte d’avorio
E l’odore rinnova il sapore salino della terra sabbiosa
Questo è il tempo di tensione fra morte e nascita
Il luogo di solitudine dove tre sogni si incrociano
Fra rocce blu
Ma quando le voci scosse dal tasso si perdono in lontananza
L’altro tasso sia scosso e risponda.
Sorella benedetta, madre santa, spirito della fontana, spirito del giardino,
Fa che non ingannino noi stessi con la menzogna
Insegnaci a preoccuparci e a non preoccuparci
Insegnaci a stare fermi
persino fra queste rocce
La nostra pace nella Sua volontà
E persino fra queste rocce
Sorella, madre
E spirito del fiume, spirito del mare,
Fa che io non sia separato
E che il mio grido a Te possa arrivare.
traduzione di Massimo Bacigalupo
da T. S. Eliot,il sermone del fuoco a cura di Massimo Bacigalupo
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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