10 maggio 2017

Mercoledì delle ceneri II - T. S. Eliot

Andrey Remnev - Quintessenza
 Mercoledì delle ceneri - T. S. Eliot

II
Donna, tre leopardi bianchi sedevano sotto un ginepro
Nella frescura del giorno, dopo essersi nutriti a sazietà
Delle, mie gambe del mio cuore e del mio fegato e di quanto era contenuto
nel cavo tondo del mio cranio. E Dio disse
Queste ossa vivranno? Queste
Ossa vivranno? E quanto era contenuto
Nelle ossa (ormai secche) cinguettò:
A causa della bontà di questa Donna
E a causa della sua bellezza , e poiché
Ella onora la Vergine in meditazione,
Noi brilliamo di lucentezza. E io che sono qui disfatto
Offro i miei atti all’oblio, e il mio amore
Alla posterità del deserto e al frutto della zucca.
E’ questo che risana
Le mie interiora i fili dei miei occhi e le parti indigeste
Che i leopardi rigettano. La Donna si è ritirata
In una veste bianca, per la contemplazione, in una veste bianca .
Che il bianco delle ossa espii la dimenticanza.
In esse non c’è vita. Come io sono dimenticato
e desidero essere dimenticato, così desidero dimenticare
In analoga devozione, concentrato nel proposito. E Dio disse
Profetizza al vento, al vento solo perché solo
Il vento ascolterà. E le ossa cantarono cinguettando
Col ritornello del grillo, dicendo

Donna di silenzi
Calma e turbata
Intera e straziata
Rosa della memoria
Rosa della dimenticanza
Esausta e apportatrice di vita
Inquieta e riposante
L’unica Rosa
È ora è il Giardino
Dove tutti gli amori finiscono
Tormento a termine
Dell’amore insoddisfatto
Tormento maggiore
Dell’amore soddisfatto
Fine dell’infinito
Viaggio senza fine
Conclusione di tutto quanto
È per sempre inconcluso
Discorso senza parola
E parola discorso
Grazia alla Madre
Per il Giardino
Dove ogni amore finisce.

Sotto il ginepro le ossa cantarono, sparse e luccicanti
Siamo contente di essere sparse, ci siamo aiutate poco a vicenda,
Sotto un albero nella frescura del giorno, con la benedizione della sabbia,
Dimentiche di sé stesse e delle altre, unite
Nella quiete del deserto. Questa è la terra che voi
Dividerete a sorte. E né divisione né unità
Importano. Questa è la terra. Abbiamo la nostra eredità.

traduzione di Massimo Bacigalupo
da T. S. Eliot,il sermone del fuoco a cura di Massimo Bacigalupo
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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