10 maggio 2017

Mercoledì delle Ceneri I – T. S. Eliot

opera di Andrey Remnev
Mercoledì delle Ceneri – T. S. Eliot

I
Perché non spero di tornar giammai
Perché non spero
Perché non spero di tornare
Desiderando il dono di questo e le opportunità di quello
Non anelo di anelare cose tali
(perché un’aquila vecchia stenderebbe le ali?)
Perché dovrei rimpiangere
Il potere svanito del regno consueto?

Perché non spero di sapere giammai
La gloria inferma dell’ora positiva
Perché non penso
Perché so che non saprò
L’unico vero transitorio potere
Perché non potrò bere
Là, dove alberi fioriscono, e fonti sgorgano, poiché non c’è più nulla ormai

Perché so che il tempo è sempre tempo
E che il luogo è sempre è solo luogo
E che ciò che è attuale è attuale solo per un tempo
E solo per un certo luogo
Gioisco che le cose siano come sono
E rinuncio al volto benedetto
E rinuncio alla voce
Perché non spero di tornar giammai
Conseguentemente gioisco, dovendo costruire
qualcosa di cui gioire

E prego Dio che abbia pietà di noi
E prego di poter dimenticare
Questa materia che fa me e me troppo dibatto
Troppo dispiego
Perché non spero di ritornar giammai
Queste parole rispondano
Di quel che è fatto, per non più essere fatto mai
Che il giudizio non pesi troppo sopra di noi

Perché queste ali non sono più ali per volare
ma solo vagli per battere l’aria
L’aria che è ora tutta minuta e arida
Più piccola e più arida del volere
Insegnaci a preoccuparci e non preoccuparci
Insegnaci a star fermi

Prega per noi peccatori ora e nell’ora della nostra morte
Prega per noi ora e nell’ora della nostra morte.

traduzione di Massimo Bacigalupo
da T. S. Eliot,il sermone del fuoco a cura di Massimo Bacigalupo
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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