12 maggio 2017

Quando la scolta vide la luce - Costantino Kavafis

Efeso. Tempio di Artemide
Quando la scolta vide la luce - Costantino Kavafis

Estate e inverno la scolta stava di guardia
sul tetto degli Atridi. Ora gioisce.
In lontananza ha visto accendersi un fuoco.
È felice: anche la sua fatica cesserà.
È impegnativo stare di vedetta giorno e notte,
col caldo e coi freddo, per avvistare fuochi
oltre l’Aracneo. Ora è apparso il segnale
tanto atteso. Quando la felicità
giunge ci da una gioia inferiore
a quella che ci saremmo aspettati. Tuttavia
il guadagno è evidente: ci siamo salvati
da speranze e attese. Parecchie cose
accadranno agli Atridi. Anche uno stolto
riesce a capirlo adesso che la scolta
ha visto la luce. Ma non esageriamo.
Bene la luce; bene anche quelli che arrivano;
e bene anche i loro discorsi e le loro opere.
Auguriamoci che tutto vada per il meglio.
Argo però può fare a meno
degli Atridi. Le case non sono eterne.
Si diranno molte cose. Noi
ascolteremo. Ma non ci ingannerà
l’Indispensabile, l’Unico, il Grande.
Perché di indispensabile, unico e grande
se ne trova subito qualche altro.
[1900]

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