dipinto di Marc Chalmé
Ingeborg Bachmann - A voi, parolePer Nelly Sachs, l’amica, la poetessa, con venerazione
A voi, parole, orsù, seguitemi!
Anche se già ci siamo spinti avanti,
fin troppo avanti, ancora si va
più avanti, si va senza fine.
Non vi è schiarita.
La parola
non farà
che tirarsi dietro altre parole,
la frase altre frasi.
Così il mondo intende
definitivamente,
imporsi,
esser già detto.
Non lo dite.
Seguitemi, parole
che non diventi definitiva
– questa ingordigia di parole
e detti e contraddetti!
Lasciate almeno per un poco
ammutolire ogni sentimento
che il muscolo cuore
si eserciti altrimenti.
Lasciate, vi dico, lasciate.
Non sussurrate nulla,
nulla, dico, all’orecchio supremo,
che per la morte nulla
ti venga in mente,
lascia stare, seguimi,
né mite né amara
non consolatrice
né significativamente
sconsolante,
ma nemmeno priva di significato –
E soprattutto niente immagini
nella polvere, vuoto rotolare
di sillabe, parole di morte.
Neanche una,
o parole!
traduzione di Maria Teresa Mandalari
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