dipinto di Pino Daeni
Sonetto LXV – Pablo NerudaMatilde, dove sei? Notai, verso il basso,
tra cravatta e cuore, in alto,
certa malinconia intercostale:
era che d'improvviso eri assente.
M'abbisognò la luce della tua energia
e guarda divorando la speranza,
guardai com'è vuota senza te una casa,
non restano che tragiche finestre.
Tanto è taciturno il tetto ascolta
cadere antiche piogge sfogliate,
penne, ciò che la notte imprigionò:
così ti attendo come casa sola,
tornerai a vedermi e ad abitarmi.
Altrimenti mi dolgon le finestre.
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