dipinto di Eric Bowman
Ballata interiore – Federico Garcia Lorca
a Gabriel
Il
cuore
di
quando andavo a scuola,
dove fu
colorato
il mio
primo abbiccì,
ce
l’hai tu,
notte
nera?
(Freddo,
freddo,
come
l’acqua
del
fiume.)
Il
primo bacio
che ha
saputo di bacio
e fu
per le mie labbra
bambine
e pioggia fresca,
ce
l’hai tu,
notte
nera?
(Freddo,
freddo,
come
l’acqua
del
fiume.)
Il
primo verso,
la
bimba con le trecce
che
guardava di fronte,
ce
l’hai tu,
notte
nera?
(Freddo,
freddo,
come
l’acqua
del
fiume.)
Il mio
cuore però
morsicato
di vipere,
quello
che era attaccato
all’albero
della scienza,
ce
l’hai tu,
notte
nera?
(Ardente,
ardente,
come
l’acqua
della
sorgente.)
L’amore
errante,
instabile
castello
d’ombre
tutte ammuffite,
ce
l’hai tu,
notte
nera?
(Ardente,
ardente,
come
l’acqua
della
sorgente.)
Oh,
gran dolore!
Nella
tua tana ammetti
solamente
le ombre.
Davvero,
notte
nera?
(Ardente,
ardente,
come
l’acqua
della
sorgente.)
Oh, mio
cuore perduto!
Requiem
aeternam!
Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere
delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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