23 settembre 2018

Ballata interiore – Federico Garcia Lorca

dipinto di Eric Bowman
Ballata interiore – Federico Garcia Lorca

a Gabriel

Il cuore
di quando andavo a scuola,
dove fu colorato
il mio primo abbiccì,
ce l’hai tu,
notte nera?

(Freddo, freddo,
come l’acqua
del fiume.)

Il primo bacio
che ha saputo di bacio
e fu per le mie labbra
bambine e pioggia fresca,
ce l’hai tu,
notte nera?

(Freddo, freddo,
come l’acqua
del fiume.)

Il primo verso,
la bimba con le trecce
che guardava di fronte,
ce l’hai tu,
notte nera?

(Freddo, freddo,
come l’acqua
del fiume.)

Il mio cuore però
morsicato di vipere,
quello che era attaccato
all’albero della scienza,
ce l’hai tu,
notte nera?

(Ardente, ardente,
come l’acqua
della sorgente.)

L’amore errante,
instabile castello
d’ombre tutte ammuffite,
ce l’hai tu,
notte nera?

(Ardente, ardente,
come l’acqua
della sorgente.)

Oh, gran dolore!
Nella tua tana ammetti
solamente le ombre.
Davvero,
notte nera?

(Ardente, ardente,
come l’acqua
della sorgente.)

Oh, mio cuore perduto!
Requiem aeternam!

Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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