12 settembre 2018

141. Sonetto nel quale si ringrazia Amor d'aver ferito con li suoi dardi l'amante - Tommaso Campanella

Lisandro Rota - Aspirante amazzone, cm 70 x 70
141. Sonetto nel quale si ringrazia Amor d'aver ferito con li suoi dardi l'amante - Tommaso Campanella

Qual grazia o qual destin alto ed eterno
mi scorse a rimirar quegli occhi, ond'io
ne meno l'alma in sì dolce desio,
che mal nel viver mio più non discerno?
 
Passata la tempesta e l'aspro verno
di quei sospir, che già doglioso e rio
ferno un tempo mio stato, or lieto e pio,
mi dona Amor nuovo piacer interno.

Talché, o soave giorno, o cari strali,
che mosse la mia donna in mezzo al core,
quando prima ver'lei le luci apersi!

Oh, se mi desse il Ciel tanto favore,
he potessi mostrarvi, egri mortali,
a pieno il mio contento in dolci versi!

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