10 settembre 2018

Riabilitazione – Wislawa Szymborska

Giovanni Vianello - Giovane donna di spalle 
Riabilitazione – Wislawa Szymborska

Mi valgo del diritto dell’immaginazione
e per la prima volta in vita evoco i morti,
scruto i loro volti, ascolto i loro passi,
benché sappia che chi è morto, lo è per davvero.
È tempo di prendersi la testa fra le mani
e dirle: Povero Yorick, dov’è la tua ignoranza,
la tua cieca fiducia, l’innocenza,
il tuo s’aggiusterà, l’equilibrio di spirito
tra la verità verificata e quella no?
Li credevo traditori, indegni dei nomi,
poiché l’erbaccia irride i loro tumuli ignoti
e i corvi fanno il verso, e il nevischio schernisce
– e invece, Yorick, erano falsi testimoni.
L’eternità dei morti dura
finché con la memoria viene pagata.
Valuta instabile. Non passa ora
che qualcuno non l’abbia perduta.
Oggi in materia sono più colta:
essa può essere concessa e poi tolta.
Chi traditore fu chiamato – questi
insieme al nome sia dannato.
Il potere sui morti a noi dato
esige piatti bilanciati
e che non di notte si sia giudicati,
e che il giudice non sia nudo.
La terra ribolle – e sono loro, già terra,
si alzano zolla a zolla, manciata su manciata,
escono dal silenzio, tornano ai loro nomi,
alla memoria del popolo, a lauri e applausi.
Dov’è il mio potere sulle parole?
Parole cadute sul fondo d’una lacrima,
solo parole che non possono risuscitarli,
descrizione morta come una vecchia fotografia.
Neppure a un mezzo respiro so destarli,
io, Sisifo, incatenato all’inferno della poesia.
Vengono a noi. E duri come il diamante
tagliano silenziosi le vetrine
dall’esterno rilucenti,
le finestre di alloggetti accoglienti,
gli occhiali rosa, i cervelli, i cuori di vetro.

da Wislawa Szymborska. La gioia di scrivere, tutte le poesie (1945 – 2009)
a cura di Pietro Marchesani - Adelphi Editore
 

Nessun commento:

Posta un commento