23 settembre 2018

Morte di Antonito il Camborio – Federico Garcia Lorca

dipinto di Eric Bowman
Morte di Antonito il Camborio – Federico Garcia Lorca

a José Antonio RubioSacristàn

Voci di morte suonarono
in riva al Guadalquivir.
Antiche voci che assediano
voce d’un maschio garofano.
Gli piantò sugli stivali
le zannate di un cinghiale.
Lottando spiccava salti
saponati di delfino.
Bagnò del sangue nemico
la sua cravatta vermiglia,
ma erano quattro pugnali
e ha dovuto soccombere.
Quando le stelle conficcano
le picche nell’acqua grigia,
quando sognano i torelli
veroniche di violette,
voci di morte suonarono
in riva al Guadalquivir.
*
Antonio Torres Heredia,
Camborio dai duri crini,
un moro di verde luna,
voce d’un maschio garofano:
Chi ti ha strappato la vita
in riva al Gadalquivir?
I quattro cugini Heredia
figli di Benamejì.
In altri non invidiavano
quel che invidiavano in me.
Le scarpe colo vinaccia,
quei medaglioni d’avorio
e questa pelle impastata
d’olive e di gelsomini.
Ahi, Antonito il Camborio,
degno d’una Imperatrice!
Ricordati della Vergine
perché tu stai per morire.
Ahi, Federico Garcia,
chiama la guardia civile!
Il mio busto si è spezzato
come canna di granturco.
*
Ebbe tre sbocchi di sangue
ed è morto di profilo.
Viva moneta che mai
potrà tornare a ripetersi.
Poggia un angelo cortese
la sua testa su un cuscino.
Altri d’un rossore fiacco
accesero una lucerna.
E quando i quattro cugini
giungono a Benamejì,
voci di morte cessarono,
in riva al Guadalquivir.

Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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