10 settembre 2018

da “Crocevia” - Mario Vargas Llosa

dipinto di Peregrine Heathcote 
da “Crocevia” - Mario Vargas Llosa
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Come al solito, la Business Class sul volo Lan era strapiena. Avevano i posti in prima fila, un po’ isolati rispetto al resto dei passeggeri. Nessuna delle due volle cenare, ma bevvero un bicchiere di vino. Durante le cinque ore di volo parlarono di molte cose, tranne di ciò che era accaduto quella notte, anche se, tutto a un tratto, un’allusione pareva ricordarlo ma, con una risatina nervosa, sviavano la conversazione su un altro argomento. “Cosa succederà a Miami?” si domandava Marisa con gli occhi chiusi, nei momenti in cui si sentiva sopraffare dal sonno. “Continueremo a evitare l’argomento?” Sapeva benissimo che non sarebbe stato così, ma c’era qualcosa di provocatorio, di perturbante, qualcosa di deliziosamente audace nel cercare di immaginare ciò che sarebbe accaduto e come sarebbe accaduto. Marisa tutto a un tratto pensò che, quando fossero arrivate a casa di Chabela, le sarebbe piaciuto disfare lentamente la lunga treccia dell’amica, facendo scorrere i suoi capelli lisci e nerissimi tra le dita, chinandosi di tanto in tanto a baciarli.
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Traduzione di Federica Niola, Giulio Einaudi Editore s.p.a. Torino 2016

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