10 settembre 2018

Hania – Wislawa Zzymborska

Domenico Gnoli - Modern Bestiary, 1968
Hania – Wislawa Zzymborska

Eccola, questa è Hania, la buona domestica.
E queste sono aureole, e non sono padelle.
E il cavaliere col drago è un dipinto sacro.
E il drago è la vanità in questa nostra valle.
E questo è il rosario di Hania, non coralli.
E queste le scarpe che ha consunto in ginocchio.
E questo il fazzoletto nero come la veglia,
quando dal campanile suona il primo rintocco.
Lei ha visto il diavolo spolverando lo specchio:
Era livido – padre – a righe gialle, eccome,
e mi ha fissato laido e ha storto la bocca
e cosa succederà se ha scritto il mio nome?
Perciò fa offerte in chiesa e per la santa messa
e comprerà un cuore con la fiamma argentata.
Da quando costruiscono la nuova canonica,
il prezzo dei diavoli ha avuto un’impennata.
È assai costoso trar l’anima di tentazione,
e intanto la vecchiaia con sbatter d’ossa avanza.
Hania è così magra, talmente senza niente,
che si smarrirà nella Cruna dell’Ago immensa.
Maggio, rendi i colori, sii come dicembre.
Ramoscello fronzuto, avvolgiti d’un velo.
Sole, smorza la luce. Nubi, flagellatevi.
Primavera, innevati e fiorirai in cielo!
Non ne ho sentito il riso, non ne ho sentito il pianto.
Ammaestrata all’umiltà, nulla chiede in compenso.
L’accompagna per via un’ombra – il lutto del corpo,
e il suo fazzoletto sdrucito latra al vento.

da Wislawa Szymborska. La gioia di scrivere, tutte le poesie (1945 – 2009)
a cura di Pietro Marchesani - Adelphi Editore

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