14 maggio 2017

La terra desolata – T. S. Eliot II. UNA PARTITA A SCACCHI

John Atkinson Grimshaw - Reflections on the Thames
La terra desolata – T. S. Eliot

II. UNA PARTITA A SCACCHI

La sedia su cui lei stava, come un trono brunito,
Brillava sul marmo, dove lo specchio
Sostenuto da colonne lavorate a tralci di vite
Da cui occhieggiava un Cupido dorato
(Un altro nascondeva gli occhi fra le ali),
Duplicava le fiamme dei candelabri a sette braccia
Riflettendo il bagliore sulla toilette donde
Gli si levava incontro il fulgore dei suoi gioielli,
Sparsi in ricca profusione di scrigni satinati.
In fiale d’avorio e vetro colorato
Dischiuse, si celavano i suoi profumi sintetici,
Unguenti, polveri, liquidi, turbavano, confondevano
E annegavano i sensi negli odori; sprigionati dall’aria
Che rinfrescava alla finestra, questi ascendevano
Ad ingrassare le lunghe fiamme delle candele,
Ne sollevavano il fumo fin dentro i cassettoni,
Facendo tremolare le decorazioni del soffitto.
Grandi ceppi marini nutriti di rame
Bruciavano verde e arancio, incorniciati di pietra colorata,
Luce smorta in cui nuotava un delfino scolpito.
Sopra il camino antico era esposta
Come se una finestra desse sulla scena silvestre
La metamorfosi di Filomela, dal barbaro re
Rudemente forzata; eppure qui l’usignolo
Colmava tutto il deserto della sua voce inviolabile
E ella ancora gemeva, e il mondo ancora ascolta,
Ciuk-ciuk” a orecchie sporche.
E altri moncherini rinsecchiti del tempo
Narravano le pareti; forme fissavano
Curve, sporgendosi, soffocando la stanza stretta.
Dei passi risuonavano dalle scale.
Sotto la luce del fuoco, sotto la spazzola, i suoi capelli
Si spargevano in punte infuocate,
Brillavano in parole, poi selvaggiamente tacevano.

“I miei nervi sono a pezzi stasera. Sì, a pezzi. Sta’ con me.
Parlami. Perché non parli mai? Parla.
A cosa stai pensando? Cosa pensando? Cosa?
Non so mai a cosa stai pensando. Pensa.”

Penso che siamo nel vicolo dei topi
Dove i morti hanno perso le ossa.

“Cos’è questo rumore?”
Il vento sotto la porta.
“Cos’è questo rumore ora? Che fa il vento?”
Nulla e di nuovo nulla.
“Tu non
Sai nulla? Tu non vedi nulla? Tu non ricordi
Nulla?”

Io ricordo
Quelle sono perle che furono i suoi occhi.
“Sei vivo, o no? Non hai niente nella testa?”
Piuttosto
Ah ah ah ah quel ritmo sce-scespiriano…
È così elegante
È così intelligente…
“Cosa farò ora? Cosa farò?”
“Andrò subito fuori come sono, andrò in strada
“Coi capelli giù, così. Cosa faremo domani?
“Cosa faremo sempre?”
L’acqua calda alle dieci.
E, se piove, una vettura chiusa alle quattro.
E faremo una partita a scacchi,
Premendo occhi senza palpebre e aspetteremo che bussino alla porta.

Quando il marito di Lil fu smobilitato, le ho detto,
senza tanti complimenti, gliel’ho detto in faccia,
FATE PRESTO SI CHIUDE
Senti un po’, Albert sta per tornare, mettiti un po’ in ordine.
Vorrà sapere cosa hai fatto con quei soldi che ti ha dato
Per rifarti i denti. Certo che si, c’ero anch’io.
Togliteli tutti, Lil, e fatti una bella dentiera,
Ha detto sai che non sopporto di guardarti.
E io neppure, le dico, e pensa al povero Albert,
Ha fatto quattro anni di militare, vorrà qualche svago,
E se non ci pensi tu ci penseranno altre dico.
Ah si?, fa lei. E perché no, dico.
Allora saprò chi ringraziare, dice, e mi dà un’occhiataccia.
FATE PRESTO SI CHIUDE
Se non ti va, muoviti, dico. Le altre
Sanno sfruttare l’occasione se lasci perdere.
Ma se Albert ti pianta non dirmi che non ti ho avvertito.
dovresti vergognarti, dico, di sembrare così vecchia.
(E dire che ne ha solo trentuno.)
Non ci posso far niente, dice lei, e fa il muso lungo,
Sono quelle pillole che ho preso per abortire, dice.
(Ne ha già cinque, e quasi moriva del piccolo George.)
Il farmacista ha detto che era sicuro, ma non sono più la stessa.
Sei proprio scema, dico io.
Be’, se Albert non ti lascia in pace che vuoi farci, dico io,
Perché ci si sposa se poi non si vogliono i figli?
FATE PRESTO SI CHIUDE
Be’, quella domenica Albert era a casa, avevano un bel prosciutto arrosto,
E mi invitato a pranzo, per gustarlo ben caldo…
FATE PRESTO SI CHIUDE
FATE PRESTO SI CHIUDE
Buonanotte Bill. Buonanotte Lou. Buonanotte May. Buonanotte.
Ciao ciao. Notte. Notte.
Buonanotte, signore, buonanotte, dolci signore, buonanotte, buonanotte.

traduzione di Massimo Bacigalupo
da T. S. Eliot,il sermone del fuoco a cura di Massimo Bacigalupo
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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