7 maggio 2018

Sonetto XXIV – Pablo Neruda

opera di Steve - Hanks
 Sonetto XXIV – Pablo Neruda


Amore, amore, le nubi sulla torre del cielo
salirono come trionfanti lavandaie,
e tutto arse d'azzurro, tutto fu stella:
il mare, la nave, il giorno s'esiliarono uniti.

Vieni a vedere i ciliegi dell'acqua costellata
e la chiave rotonda del rapido universo,
vieni a toccare il fuoco dell'azzurro istantaneo,
vieni prima che i suoi petali si consumino.

Altro non v'è qui che la luce, quantità, grappoli,
spazio aperto dalle virtù del vento
fino a consegnare gli ultimi segreti delle schiuma.

E tra tanti azzurri celesti, sommersi,
si perdono i nostri occhi indovinando appena
i poteri dell'aria, le chiavi sottomarine.

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