28 luglio 2018

Frammenti – Gottfried Benn

dipinto di Charles Levier
Frammenti – Gottfried Benn

Frammenti,
espurghi dell’anima,
coaguli di sangue del ventesimo secolo –

cicatrici – disturbo circolatorio della creazione ai primordi,
in rovina le religioni storiche di cinque secoli,
la scienza: crepe nel Partenone,
Planck con la sua teoria dei quanti andava
confuso a confluire con Keplero e con Kierkegaard –
ma sere c’erano che avevano i colori
di Dio padre, morbidi, a lunghe onde,
irrefutabili nel loro silenzio
d’azzurro fluente,
il colore degli introversi,
allora ci si riuniva,
le mani posate sui ginocchi
alla buona, fra contadini,
a bere in silenzio, concentrati,
coi garzoni che suonavano l’armonica –

e altre sere invece
tormentate da circonvoluzioni interiori,
da impulsi ad arcuarsi,
da compressioni anelanti allo stile
o da cacce all’amore.

Crisi d’espressione e accessi erotici:
questo è l’uomo d’oggi,
l’interno vuoto,
la continuità della persona
garantita dagli abiti
che se di buona stoffa durano dieci anni.

Il resto frammenti,
suoni a metà,
accenni di melodie da case vicine,
spirituals negri
o ave marie.

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