dipinto di Rob Hefferan
Sonetto XCII – Pablo NerudaAmore mio, se muoio e tu non muori,
amore mio, se muori e io non muoio,
non diamo al dolore più territorio
non v'è estensione come quella che viviamo.
Polvere nel frumento, arena nelle arene
il tempo, l'acqua errante, il vento vago,
ci ha trasportato come grano navigante.
Potuto avremmo non trovarci nel tempo.
Questa prateria in cui noi ci trovammo
oh piccolo infinito! restituiamo.
Ma questo amore, amore, non è finito:
così come non ebbe nascimento
morte non ha, è come un lungo fiume,
cambia solo di terre e di labbra.
Trad. Giuseppe Bellini
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