28 luglio 2018

Sonata – Pablo Neruda

dipinto di Denis Chernov
Sonata – Pablo Neruda

Oh chiaro di luna, oh statua piccola e oscura,
oh sale, oh cucchiaio che estrae l’aroma del mondo e lo rovescia nelle mie vene,
oh brocca negra che canti alla luce della rugiada,
oh pietra del fiume sotterrato da dove volava e tornava la notte,
oh tralcio di acqua, pero di vita fragrante,
oh tesoreria del bosco, oh colomba della primavera,
oh biglietto che lascia la rugiada nelle dita della madreselva,
oh metallica notte di agosto con anelli d’argento nel cielo,
oh mio amore, tu assomigli al treno che attraversa l’autunno a Temuco,
oh mia amata perduta nelle mie mani come un anello nella neve,
oh abile nelle corde del vento color di chitarra
che discende dalle cordigliere, vicino a Nahuelbuta piangendo,
oh azione mattutina dell’ape che cerca un segreto,
oh edificio che l’ambra e l’acqua costruirono perché lo abitassi
io, esigente inquilino che dimentica la chiave e dorme alla porta,
oh corno elevato sulla groppa celestiale del tritone sottomarino,
oh chitarra di creta che suona nella pace polverosa del Cile,
oh pentola di olio e cipolla, vaporosa, odorosa, saporita,
oh espulsa dalla geometria dall’abilità di nuvola e fianco,
oh macchina di acqua, oh orologio di uccelliera,
oh mia amorosa, mia negra, mia bianca, mia piuma, mia scopa,
oh mia spada, mio pane e mio miele, mia canzone, mio silenzio, mia vita.

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