27 luglio 2018

Sonetto LXXXVIII – Pablo Neruda

Ignacio María Barreda, Retratto di donna
Sonetto LXXXVIII – Pablo Neruda

Il mese di Marzo torna con la sua luce nascosta
e scivolano pesci immensi nel cielo,
vago vapore terrestre progredisce cauto,
a una a una cadono nel silenzio le cose.

Per fortuna in questa crisi d'atmosfera errabonda
riunisti le vite del mare con quelle del fuoco,
il movimento grigio della nave d'inverno,
la forma che l'amore impresse alla chitarra.

Oh amore, rosa bagnata da sirene e spume,
fuoco che danza e sale l'invisibile scala
e sveglia nella galleria dell'insonnia il sangue

perché si consumino l'onde nel cielo,
dimentichi il mare i suoi beni e i leoni
e cada il mondo entro le reti oscure.

Trad. Giuseppe Bellini

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