Dipinto di Peregrine Heathcote
da “Crocevia” - Mario
Vargas Llosa
(…)
Quando
si sedette sul letto e alzò il ricevitore, le tremavano le gambe. - Pronto
Marisita? - udì, e disse: - Che bello sentirti, sono piena di cose da fare, ma
pensavo di chiamarti domani mattina presto.
-
Sono stata a letto con un’influenza terribile, - disse Chabela, - ma adesso mi
sta passando. Mi mancavi moltissimo, tesoro.
-
Anche tu, - risponde Marisa. - Non siamo mai state per un’intera settimana
senza vederci, vero?
-
Ti chiamo per farti un invito, - disse Chabela. - Ti avverto che non accetto un
no. Devo andare a Miami per due o tre giorni, c’è un problema all’appartamento
di Brikell Avenue che posso sistemare solo di persona. Vieni con me, offro io.
Ho già i biglietti per entrambe, li ho presi gratis con le miglia accumulate.
Partiamo giovedì a mezzanotte, ci fermiamo venerdì e sabato e torniamo
domenica. Non mi dire di no perché mi arrabbio da morire, tesoro.
-
Certo che vengo con te, ben volentieri, - disse Marisa; aveva la sensazione che
da un momento all’altro il cuore le sarebbe uscito dalla bocca. – Lo dico
subito a Quique e se prova protestare, divorzio. Grazie mille, tesoro.
Magnifico, magnifico, non vedo l’ora.
Riattaccò
e rimase seduta sul
letto ancora per un momento, fino a quando non si fu calmata. Fu pervasa da una
sensazione di benessere, da un’allegra incertezza. Quella cosa era successa
davvero, e giovedì lei e Chabela se ne sarebbero andate a Miami per tre giorni
e avrebbero dimenticato i rapimenti, il coprifuoco, i black-out e tutto quell’incubo.
Quando tornò sul terrazzo, Enrique le fece una battuta: - Chi ride da solo,
ripensa alle sue cattiverie. Si può sapere perché ti brillano così tanto gli
occhi? - Non te lo dico, Quique, - civettò con il marito, gettandogli le
braccia al collo. - Non te lo dico neanche sotto tortura. Chabela mi ha
invitata a Miami per tre giorni e le ho detto che se non mi dai il permesso di
andare, divorzio.
(…)
Traduzione
di Federica Niola, Giulio Einaudi Editore s.p.a. Torino 2016
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