24 luglio 2018

Amore – Pablo Neruda

Omar Ortiz - Il bosco
Amore – Pablo Neruda

Dove sei, oh colomba marina che sotto i miei baci cadesti
ferita e selvaggia sulla tremula erba del Sud trasparente
là dove muove i suoi raggi glaciali la mia sovranità,
ragazza, campestre, impastata con creta e con frumento,
amante che al mare galoppante rubai con pugnale, oh sirena,
e il vulcano sfidai per amarti portando sopra la cavalcatura
i tuoi crini che il fuoco tinse elaborando la sua fiamma ramata.

Amata, è la tua ombra come la freschezza che lascia il grappolo
sopra la gialla campana della vasta estate
e è il sommerso calore del tuo abbraccio al mio corpo
la risposta al raggio e al brivido d’oro in cui io precipito.

Perché due nuziali con una ciliegia, con un solo fiume,
e un solo letto e una sola luna che il vento abbatte sopra la prateria
sono due chiarezze che fondono sopra le loro teste l’arco del giorno
e riempiono di stelle la notte con i minerali del loro abbandono,
con l’abbandono dell’amore nudo che rompe una rosa e costruisce una rosa,
e costruisce una rosa che vive, palpita, perisce e rinasce,
perché questa è la legge dell’amore e non sa la mia bocca
tranne parlare senza parlare con la tua bocca nella fine e nell’inizio di tutto,
amorosa, mio amore, mi moglie coricata nel frumento,
nelle aie di marzo, nel fango dell’Araucania.


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