19 luglio 2018

Ego humus – Valerio Magrelli

Carl Vilhelm Holsoe - Sunlit Interior
Ego humus – Valerio Magrelli

Ogni tanto mi telefona il mio amico malato.
Dovrei dire piuttosto “un” mio amico malato,
visto che non è il solo.
Ma lui è diverso dagli altri,
è “il mio amico malato”.
Da quanto lo conosco? Non ne ho idea.
È un poeta, e abbiamo letto spesso insieme.
Quando? Venti anni fa?
Facciamo pure trenta – mezza vita.
E lui, nel frattempo, ammalatosi,
ha cominciato a chiamarmi, ogni tanto.
Rispondo sempre, ovunque.
Resto a sentirlo a lungo;
resto a sentirmi a lungo.
Se lui è malato, io che cosa sono?
Perché mi cerchi?
Per ricordarmi che anch’io sono malato?
Non come te, ma quasi, dolce
mia ombra sfregiata.

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