dipinto di Lucio Amitrano
Gravezza che al leggiadro cuore ratta – Patrizia Valduga
Gravezza che al leggiadro cuore ratta
s’apprende e con molestie si dilata
e accidie e noia, mi prese la mignatta
di sorpresa, allorché vinta fiaccata
andavo ragionando la disfatta
e sua vicaria tecnica provata
di seduzione, a chiude pari e patta.
Ci vuol tempo per l’ora ben girata…
Ci vuol tempo, buon dio, per un idiota
d’idiozia catafratta e mentecatta,
a rifar conti e riscontri di vita…
Scarso il tramonto, compatta la ruota
della sera sollecita s’appiatta…
E immota me ne resto, incanaglita.
E gravezza che quota
delle parole la ricchezza intatta,
la miseria dei calcoli infinita.
s’apprende e con molestie si dilata
e accidie e noia, mi prese la mignatta
di sorpresa, allorché vinta fiaccata
andavo ragionando la disfatta
e sua vicaria tecnica provata
di seduzione, a chiude pari e patta.
Ci vuol tempo per l’ora ben girata…
Ci vuol tempo, buon dio, per un idiota
d’idiozia catafratta e mentecatta,
a rifar conti e riscontri di vita…
Scarso il tramonto, compatta la ruota
della sera sollecita s’appiatta…
E immota me ne resto, incanaglita.
E gravezza che quota
delle parole la ricchezza intatta,
la miseria dei calcoli infinita.
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