20 luglio 2018

Verso dove? - Susana Szwarc

dipinto di Charles Levier
Verso dove? - Susana Szwarc

Non esiste nanometro che possa decifrare la distrazione.
Alberi. La caduta d’un altro nido sul sentiero. Il frammento
del nido su un ramo. La figlia che fotografa il nido.
Un quadro: questo dovrà farà, incorniciarsi, incorniciarlo.
La madre retrocede la scala. S’è arrampicato e salta
fin qui: canta.
Canta una melodia a suo capriccio. Mi segue mi segue,
la melodia mi sta tra i piedi.
(Fuggiamo: completamente distratte usciremo
da quella linea).

Che venga il tassatore e che tassi la distrazione.
Senza arnesi – dirà – ed il cielo è celeste.
Il cielo è il tetto, reclamo la mia parte,
la parte che hai buttato, distratta non trovo nemmeno un avanzo,
distratta mi allontano e mi avvicino. È sull’amaca dove
si decide il percorso. Non si esaurisce, non si esaurisce né più
né meno che tu nella tua anemia, nel tuo digiuno.

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