16 maggio 2018

Sonetto LV – Pablo Neruda

dipinto di John Larriva
Sonetto LV – Pablo Neruda

Spine, vetri rotti, malattie, pianto
assedian giorno e notte il miele dei felici
e non servon la torre, il viaggio, i muri:
penetra la sventura la pace dei dormienti,

sale e scende il dolore e avvicina i suoi cucchiai,
non v'è uomo senza questo movimento,
nascita non v'è, tetto né chiuso:
occorre tener conto di quest'attributo.

Nell'amore neppure valgon occhi chiusi,
profondi letti, lungi dal pestilente ferito,
o da colui che a passo a passo conquista la sua bandiera.

Perché la vita batte come collera o fiume
e apre una galleria insanguinata per dove ci spiano

gli occhi di un'immensa famiglia di dolori.

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