dipinto di Vince Giarrano
Cantico a Elsa – Louis Aragonlo ti tocco e vedo il tuo corpo e tu respiri
Non è più il tempo del viver separati
Sei qui tu vai tu vieni e io sono il tuo impero
Nel bene e nel male
E mai fosti così lontana secondo me
Insieme noi troviamo nel paese delle meraviglie
Il piacere profondo color dell'assoluto
Ma quando torno a noi quando mi sveglio
Se sospiro al tuo orecchio
Parole come d'addio tu non le senti più
Lei dorme A lungo io l'ascolto tacere
E lei nelle mie braccia presente e tuttavia
Pìu assente per questo e io più solitario
Per esser più vicino al suo mistero
Come un giocatore che ai dadi legge il punto perdente
Il giorno che parrà strapparla all' assenza
Me la rende più toccante e più bella che mai
Dell'ombra ha conservato i profumi e l'essenza
E come un sogno dei sensi
Il giorno che la riporta è di nuovo una notte
Cespugli quotidiani cui noi ci appigliamo
La vita sarà passata come un'aria stordente
Mai sazia di quegli occhi che m'affamano
Mio cielo mia disperazione donna mia
Tredici anni avrò spiato il tuo silenzio cantante
Come la conchiglia registra il mare
Inebriandomi il cuore tredici anni tredici inverni tredici estati
Avrò tremato tredici anni sulla soglia delle chimere
Tredici anni di una paura dolceamara
E tredici anni esorcizzato pericoli inventati
Ragazza mia il tempo non è a nostra misura
Mille e una notte sono poche per gli amanti
Tredici anni sono come un giorno e un fuoco di paglia
Che brucia ai nostri piedi a maglia a maglia
Il magico tappeto del nostro isolamento
Traduzione di Francesco Bruno
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