24 marzo 2020

Bunuel 1962 – Enzo Montano

fotogramma da "L'angelo sterminatore" di Luis Buñuel
Bunuel 1962 – Enzo Montano

Rinchiude una comunità
di abbienti benpensanti
nel sontuoso salone della formalità,
immobile e gelatinosa,
in Calle de la Providencia.

“E come al teatro,
cominci lo spettacolo!”

I commensali ridono
al tonfo del cameriere
mentre salgono sul palcoscenico
allestito dall’angelo Sterminatore.
E osserva, Luis,
osserva le loro stramberie.
Le costruisce, le scolpisce,
le ripete incessantemente,
le disfa e le infilza di ironia,
mentre beffardo sorride dietro
la macchina della magia.
Poi ce le rimanda sullo schermo
in forma di luminosa poesia
in Bianco e nero.

I convitati si uccidono,
e l’angelo giustizia ogni ipocrisia.
arma letale è la punta
aguzza del surrealismo
dissacrante e affilata,
quasi come le zampe di gallina
che spuntano da una elegante borsa,
o le pecore sotto il tavolo.

L’immobilismo di secoli non si smuove,
e quando esce finalmente dal ricco salone,
Bunuel lo rinchiude in una chiesa,
vero tempio dell’immutabile.

Hai ragione Luis,
non c’è soluzione o spiegazione
alla staticità della borghesia.

– “Lei puzza di iena!” –
– “Che cosa?” –
– “Dico che lei puzza di iena, Signora.” –

dalla raccolta: Ritratti
Apollo Edizioni, 2019

Proprietà Letteraria riservata
© by apollo Edizioni di antonietta Meringola
C/da Cretarossa, 32 - 87043 Bisignano (Cosenza)
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www.apolloedizioni.it

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