26 marzo 2020

da Rubens il partigiano e altri racconti – Enzo Montano

Rubens il partigiano e altri racconti – Enzo Montano
dal racconto L’incontro

[…]
Le manifestazioni si interruppero poi con il ritiro delle truppe americane. In quell’occasione fu organizzata una festa immensa con diverse iniziative di carattere culturale che trovarono spazio in tutte le scuole cittadine e con il coinvolgimento di tutta la città.
Di questo parlavano Enrico e Angela in quel lontano sabato pomeriggio di due anni dopo. Si erano dati appuntamento per trascorrerlo insieme e concludere la serata in pizzeria di fronte a una pizza Quattro Stagioni sapientemente preparata da Annibale, il proprietario. Era un giorno freddissimo di
gennaio. Il gelo che si poteva quasi afferrare picchiava i suoi aghi dei due ragazzi sul viso e penetravano anche i pesanti vestiti. Il cielo grigio e buio con nuvole basse, quasi adagiate sui tetti delle case, annunciava neve che la notte avrebbe trasformato in ghiaccio.
Passeggiavano lentamente, mano nella mano, tra la folla che velocemente andava disperdendosi nei bar, nei cinema o nelle proprie case; continuavano a parlare tra di loro intervallando le parole con tenere carezze senza badare al freddo che diventava sempre più intenso, quando una bambina infreddolita e malvestita venne loro incontro supplicando qualcosa per placare la fame.
La sua voce era un lamento insopportabile che lacerava l’anima, vederla tremante in quel pomeriggio gelido era una ferita sanguinante e dolorosa.
Il cuore di Enrico sanguino. Si volse verso Angela, aspetto per un solo attimo un cenno di assenso prima di prendere la sola banconota che aveva, residuo del compenso delle piccole consegne occasionali che faceva per conto di un supermercato, con un sorriso la diede alla bambina a cui si illuminarono gli occhi: avrebbero dovuto cambiare il programma della serata perche la pizza si allontanava con la bambina.
«Va bene cosi» disse Angela «meglio qualcosa per lei.»
«Concordo pienamente. A me e bastato il suo sorriso.»
Continuarono a passeggiare lentamente. La mano di lei era stretta a quella di Enrico, entrambe nella tasca del loden verde bosco di lui.
«Io sto con te, non posso desiderare di più» riprese il ragazzo.
«Romanticone» gli diede un bacio sulla guancia «Sai che i tuoi atteggiamenti romantici, piacevolmente sorprendenti, hanno avuto un gran peso per me?».
«Non lo sapevo... ma anche quello sono io. E tu sei tantissime cose, tutte molto belle, ma i tuoi occhi...»
Frugo nella tasca libera, ne tiro fuori un foglietto color paglierino, profumato di patchouli e glielo porse.
«Cosa mi dai?»
«Avrei dovuto dartelo quando ci saremmo seduti al tavolo da Annibale, parla dei tuoi occhi. Quando l’ho letta ho visto il tuo viso ingioiellato dagli occhi meravigliosi.»
Angela sciolse il nodo del nastrino rosso, apri il foglio, arrotolato
a mo di pergamena e lesse la poesia di Nazim Hikmet:
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi / che tu venga all’ospedale o
in prigione / nei tuoi occhi porti sempre il sole. / I tuoi occhi i tuoi
occhi i tuoi occhi / questa fine di maggio, dalle parti d’Antalya, /
[…]

Proprietà letteraria riservata
c 2019 Edigrafema – Soc. coop. editoriale
Sede legale via F. Fellini snc – 75025 Policoro (Mt)
Sede operativa Via Gen. Lazazzera, 24/bis – 75100 Matera
www.edigrafema.it

Nessun commento:

Posta un commento