31 marzo 2020

Fabo – Enzo Montano

Theseus and Minotauros, Paris 1936, aris, Tuileries

Fabo – Enzo Montano

E per la forza di una parola
Io ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per nominarti
Libertà.
Paul Eluard - Libertà

Finita quella sera maledetta la mia vita
assieme a tutte le mie passioni
disegnate sulla pelle
ogni giorno sfiorisce la mia dolce compagna
ogni giorno vivo una perenne morte
senza i miei colori e senza l’aria
ogni giorno vivo senza la musica,
magia della mia vita.
Ogni giorno sono prigioniero di una morale
che dispensa sofferenza,
vittima di una falsa morale che incatena.

Ogni giorno interminabile
porta la sua immane sofferenza,
la prospettiva è una lunghissima
catena di questi giorni senza fine
crocifisso nel mio piccolo mondo
che ha i confini del mio letto
nella dolorosa immobilità che
attanaglia anche la mente;
inutile a me stesso e prigionia per chi mi ama,
fino alla liberazione “da questa vita,
un inferno di dolore, di dolore, di dolore”.

Dal tuo letto sei stato condottiero
strenuo per la civiltà, ovvia e difficile.
Poi hai salutato tutti col sorriso pigiando
con i denti sulla porta della libertà
finalmente aperta sulla musica e l’India.
Grazie Fabo.
Perdonami se
ti sei sentito estraneo
nel paese che è il tuo e il mio,
perdonami l’esilio della tua ultima ora.

Ciao Fabo, tu sei libero e noi
come troppo spesso accade
ancora una volta abbiamo perso.

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