opera di fernando Botero - Fernando Botero - Femme assise
da Dolce come il cioccolato - Laura Esquivel
(…)
Con queste parole Tita riuscì a placare l’ira di Mamma Elena. Aveva fatto molta attenzione a pronunciare «mammina» al momento giusto e con il tono adeguato. Mamma Elena riteneva che la parola «mamma» fosse sprezzante, perciò aveva obbligato le figlie, fin da bambine, a usare la parola «mammina» quando si rivolgevano a lei. L’unica che non voleva adeguarsi o che pronunciava la parola in un tono inadatto era Tita, e questo le aveva attirato una infinità di schiaffoni. Ma come l’aveva detta bene in quell’occasione! Mamma Elena si sentiva confortata dal pensiero che forse stava riuscendo a piegare il carattere della figlia minore. Purtroppo questa speranza durò poco, poiché il giorno successivo si presentò in casa Pedro Muzquiz accompagnato dal suo signor padre, con l’intenzione di chiedere la mano di Tita. La sua presenza creò un grande sconcerto. Non aspettavano la sua visita. Giorni prima, Tita aveva mandato a Pedro un messaggio attraverso il fratello di Nacha, chiedendogli di desistere dal suo proposito. Nonostante quest’ultimo giurasse di averlo consegnato a don Pedro, sta di fatto che padre e figlio si presentarono in casa. Mamma Elena li fece accomodare in sala, si comportò molto cortesemente e spiegò loro la ragione per cui Tita non poteva sposarsi.
«È chiaro che se a Pedro interessa sposarsi sottopongo alla vostra considerazione mia figlia Rosaura, di due anni maggiore di Tita, ma pienamente disponibile e preparata al matrimonio...».
Udendo queste parole, per poco Chencha non rovesciò addosso a Mamma Elena il vassoio con il caffè e i biscotti che aveva portato in sala per offrirli a don Pascual e a suo figlio. Chiedendo scusa, si ritirò in gran fretta verso la cucina, dove Tita, Rosaura e Gertrudis la stavano aspettando per ottenere un resoconto dettagliato di ciò che succedeva in sala. Entrò molto agitata e tutte sospesero i loro lavori per non perdere una sola delle sue parole.
Erano lì riunite per preparare le focacce di Natale. Come indica il nome, queste focacce si preparano durante il periodo natalizio, ma in questa occasione le stavano cucinando per festeggiare il compleanno di Tita. Il 30 settembre avrebbe compiuto sedici anni e voleva festeggiarli mangiando uno dei suoi manicaretti favoriti.
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Con queste parole Tita riuscì a placare l’ira di Mamma Elena. Aveva fatto molta attenzione a pronunciare «mammina» al momento giusto e con il tono adeguato. Mamma Elena riteneva che la parola «mamma» fosse sprezzante, perciò aveva obbligato le figlie, fin da bambine, a usare la parola «mammina» quando si rivolgevano a lei. L’unica che non voleva adeguarsi o che pronunciava la parola in un tono inadatto era Tita, e questo le aveva attirato una infinità di schiaffoni. Ma come l’aveva detta bene in quell’occasione! Mamma Elena si sentiva confortata dal pensiero che forse stava riuscendo a piegare il carattere della figlia minore. Purtroppo questa speranza durò poco, poiché il giorno successivo si presentò in casa Pedro Muzquiz accompagnato dal suo signor padre, con l’intenzione di chiedere la mano di Tita. La sua presenza creò un grande sconcerto. Non aspettavano la sua visita. Giorni prima, Tita aveva mandato a Pedro un messaggio attraverso il fratello di Nacha, chiedendogli di desistere dal suo proposito. Nonostante quest’ultimo giurasse di averlo consegnato a don Pedro, sta di fatto che padre e figlio si presentarono in casa. Mamma Elena li fece accomodare in sala, si comportò molto cortesemente e spiegò loro la ragione per cui Tita non poteva sposarsi.
«È chiaro che se a Pedro interessa sposarsi sottopongo alla vostra considerazione mia figlia Rosaura, di due anni maggiore di Tita, ma pienamente disponibile e preparata al matrimonio...».
Udendo queste parole, per poco Chencha non rovesciò addosso a Mamma Elena il vassoio con il caffè e i biscotti che aveva portato in sala per offrirli a don Pascual e a suo figlio. Chiedendo scusa, si ritirò in gran fretta verso la cucina, dove Tita, Rosaura e Gertrudis la stavano aspettando per ottenere un resoconto dettagliato di ciò che succedeva in sala. Entrò molto agitata e tutte sospesero i loro lavori per non perdere una sola delle sue parole.
Erano lì riunite per preparare le focacce di Natale. Come indica il nome, queste focacce si preparano durante il periodo natalizio, ma in questa occasione le stavano cucinando per festeggiare il compleanno di Tita. Il 30 settembre avrebbe compiuto sedici anni e voleva festeggiarli mangiando uno dei suoi manicaretti favoriti.
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