Vincent Van Gogh
da Il libro dell’inquietudine - Fernando Pessoa
Sappiamo bene che ogni opera è necessariamente imperfetta, e che la meno sicura delle nostre contemplazioni estetiche sarà quella di cui scriviamo. Ma tutto è imperfetto, non c’è tramonto così bello da non poterlo essere di più, o brezza lieve che invita al sonno che non possa favorire un sonno ancora più sereno. E così, uguali contemplatori delle montagne e delle statue, godendo dei giorni come dei libri, sognando tutto, soprattutto, per trasformarlo nella nostra intima sostanza, procederemo anche a descrizioni e analisi, che, una volta fatte, diventeranno cose estranee, che possiamo assaporare come se ci giungessero sul far della sera.
Sappiamo bene che ogni opera è necessariamente imperfetta, e che la meno sicura delle nostre contemplazioni estetiche sarà quella di cui scriviamo. Ma tutto è imperfetto, non c’è tramonto così bello da non poterlo essere di più, o brezza lieve che invita al sonno che non possa favorire un sonno ancora più sereno. E così, uguali contemplatori delle montagne e delle statue, godendo dei giorni come dei libri, sognando tutto, soprattutto, per trasformarlo nella nostra intima sostanza, procederemo anche a descrizioni e analisi, che, una volta fatte, diventeranno cose estranee, che possiamo assaporare come se ci giungessero sul far della sera.
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