25 aprile 2018

Cantata per la morte di “Berto” - Raffaello Ramat

Cantata per la morte di “Berto” - Raffaello Ramat

Al Casone dei ferrovieri
ragazzi seguitano a sparare
non c'è riuscito ieri,
ma oggi li dobbiamo scovare.

E tu Berto capo pattuglia,
prendi tre uomini e vai.
Allegri ragazzi, che ormai
questa bestia per poco muglia

Bombe , moschetto, mitraglia;
al collo il fazzoletto garibaldino,
e via che è di già mattino,
e via, verso la battaglia.

Il sole indora i monti,
batte, Berto, sulla tua testa bionda
O vita, vita gioconda
che empi i polmoni profondi,

grazie di avermi fatto così forte
che mi sento da solo il vigore
di ricacciare il tedesco invasore
sino alla soglia delle sue porte;

Grazie di avermi dato
quest'anima che non piega,
questo sangue di buona lega
di partigiano italiano

E domani - si torna, domani,
a casa nostra, a lavorare.
C'è l'Italia da rifare
e non abbiamo che le mani

Queste braccia e la nostra paziente
volontà di resurrezione.
Deve finire questa passione
di quelli che non hanno niente,

Questo sole deve scaldare
i fratelli di tutto il mondo.
Ora batte sul tuo capo biondo,
Berto ed hai voglia di cantare.

- Buon giorno, donne! - Buon giorno figlioli!
fate attenzione, sparan dalle mura,
non andate lontano, così soli -
- Grazie donne, ma niente paura! -

Le vipere stavan fra le rovine.
Berto va avanti, col cuore in festa.
Un colpo : colpito alla testa.
Dalle mitraglie assassine.

Berto non s'è più mosso
Il fazzoletto garibaldino
diventa ancor più rosso,
risplende al sole mattutino.

Ma la tua strada Berto,
la proseguiamo noi
e arrivederci nel cielo aperto
dei martiri e degli eroi.

(scritta il 15.8.1944, durante la battaglia per la Liberazione di Firenze, poi letta ai compagni della 3ª Compagnia della "Sinigaglia"; Berto Casini cadde il 13 agosto nelle prime ore del mattino).

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