18 aprile 2020

Caffè nero - Grazia Fresu

dipinto di Kenne Gregoire
Caffè nero - Grazia Fresu

Quante volte in una tazza
di caffè nero bollente
ho lasciato affondare lo sguardo


il filo di fumo sottile
l'aroma di perfette tostature
il ricordo della piantagione
sotto il sole sudamericano

e poi sulle labbra il liquido denso
di tanti risvegli
un fondo d'amaro appena zuccherato,

il caffè turco la notte che mi lessero il destino
nella borra inquieta sul fondo della tazza
nella mia bella casa di Belgrano,
un 8 marzo di donne a offrirsi doni d'amore,

quante volte quella tazzina solitaria
nei bar dell'avenida con le vetrate
come acquari e la città esplosa
di affollata bellezza,

su un treno
correndo per la campagna tra due mete,
un caffè per fermarsi a contemplare
il mare negli addii dell'estate
che affocano imprevisti tramonti

e ancora un caffè quasi tiepido goduto
tra i fogli sparpagliati sullo scrittoio
e la penna gabbiano con cui viaggio
in luoghi remoti e in amori che di niente
son fatti se non di parole

e il caffè che piano si raffredda
quando il tuo abbraccio mi sorprende
e alla fine felici lo beviamo gelato
dalla stessa tazza di porcellana azzurra
scaldandolo coi baci.

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