18 aprile 2020

Elena – Enzo Montano

Antonio Canova - Testa di Elena, 1811. Marmo bianco, 64 cm. Ermitage, San Pietroburgo
Elena – Enzo Montano
“Platres! Cos’è? Quest’isola chi la conosce?
Ho vissuto una vita udendo nomi inauditi:
luoghi nuovi, follie nuove degli uomini
o degli dei.”

Giorgos Seferis – Per un’Elena
Tutti hanno genitori per maestri
io un capriccio della confusione
mia madre partorì un uovo superiore
di un cigno vile ingannatore
poi Elena dalle parvenze irresistibili.
Per l’universo un mito: per me un calvario.

Leda Zeus Tindaro Oceano Afrodite o Nemesi
vanto altissimo lignaggio fin sulla vetta dell’Olimpo
eppure imprigionata in archetipo di bellezza.
Desiderio mai appagato dell’intera altra metà,
ancora fanciulla rapita da Teseo ma…
interminabile è la lista dei miei corteggiatori
veri finti e d’interesse militare
e ogni scelta apparentemente mia
origina conflitti talvolta di decenni.
Piccole parvenze sconosciute di capi e principi
da ogni angolo di Grecia pretendenti mai cercati
anelavano desiderio di volermi in sposa.
Chi mi condanna all’espiazione, e cosa?
Infine gli dei scelsero il re di Sparta e mia sorella suo fratello
novella sposa venne il bel Paride di Ilio
ennesimo strumento dei capricciosi abitatori dell’olimpo
e mi rapì…
e via alla guerra interminabile tra le scee e lo Scamandro.
Fonte di dolore e tomba degli eroi
ma inesauribile fontana di quei preziosi versi
costruiti nei millenni che colmano i cassetti dei cervelli.
di tutti i poeti e letterati che si sono cimentati
con immane lavoro delle muse nel narrare le gesta
di achei troiani tra clangori grida e sangue in piena
nessuno ha mai raccolto un mio punto di vista.

Molti hanno cantato del mio ballonzolare
costretta per il Mediterraneo sui legni tra le onde
dallo spasimante scelto dalla cima sacra
sempre indicata alle folle ignare
unico motivo di lutti sacrificio di eroi
ma io suprema vittima non causa
indicibili patimenti senza il vero amore
ripagata da dileggio e odio di greci troiani e tutti gli altri
facile bersaglio delle sconfitte di vinti e vincitori
abbagliati dalla mia bellezza poi dall’ira
hanno sognato di essere il mio boia
grandi eroi o presunti tali anche Oreste ed Enea
fino a quando è stato messo il punto alla mia infelicità.

Impiccata da Polisso per vendetta?
o forse ha ucciso un mio avatar ingannatore?
Sono solo due possibilità come altre mille
mio malgrado un mito e come tale mistero eterno.

Nel mio destino tragico ho anche avuto miei pensieri
e anche amore vero e mia consapevolezza
ma non conta!
Finalmente libera da poemi e letterati
io che con un battito di ciglia scatenavo putiferi
se veramente fossi stata come dicono
con un centimetro di coscia offerta alla vanagloria
avrei ottenebrato la mente di qualunque saggio
e tutti gli indovini: avrei avuto il mondo nelle mani
ma io sono Elena la saggia;
e adesso finalmente libera!




dalla raccolta: Ritratti
Apollo Edizioni, 2019


Proprietà Letteraria riservata
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