4 aprile 2020

da La biblioteca di Babele - Jorge Luis Borges.

Torino, Palazzo Reale
da La biblioteca di Babele - Jorge Luis Borges

Incredibilmente, questi argomenti non riuscirono a una confutazione definitiva. A cento anni dall’enunciazione del problema, un pensatore non meno brillante dell’eresiarca, ma di tradizione ortodossa, formulò un’ipotesi molto audace. Secondo questa felice congettura, - v’è un solo soggetto: questo soggetto indivisibile è ciascuno degli esseri dell’universo, i quali sono organi e maschere della divinità. X è Y ed è Z. Z scopre tre monete perché ricorda che X le ha perdute; X ne trova due sulla soglia perché ricorda che le altre sono state recuperate… L’“undicesimo tomo” lascia capire che la vittoria completa di questo panteismo idealista si dovette a tre ragioni fondamentali: primo, il ripudio del solipsismo; secondo, la possibilità di conservare la base psicologica delle scienze; terzo, la possibilità di conservare il culto degli dèi. Schopenhauer (l’appassionato e lucido Schopenhauer) formula una dottrina molto simile nel primo volume dei Parerga und Paralipomena.
La geometria di Tlön comprende due discipline abbastanza distinte: la visiva e la tattile. La seconda corrisponde alla nostra, ed è subordinata alla prima. La base della geometria visiva è la superficie, non il punto. Questa geometria ignora le parallele e dichiara che l’uomo che si sposta modifica le forme che lo circondano. Base di quell’aritmetica è la nozione di numero indefinito. Accentuano l’importanza dei concetti di maggiore e minore, che i nostri matematici simboleggiano con > e <. Affermano che l’ operazione del contare modifica le quantità e le trasforma da indefinite in definite. Il fatto che vari individui, i quali calcolino una stessa quantità, giungano a risultati eguali, è per gli psicologi un esempio di associazione di idee o di buon esercìzio della memoria Sappiamo già, infatti, che in Tlön il soggetto della conoscenza è unico ed eterno.

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