29 aprile 2020

Mah! – Enzo Montano


Mah! – Enzo Montano

Volete un esempio dell’asservimento al potere economico della stampa? Leggete la Repubblica.
Volete un esempio di opinionisti senza opinioni travestiti da passacarte? Leggete il tuttologo Stefano Folli su la Repubblica.
A me è capitato di leggere la sua illuminata opinione sul quotidiano del 28 aprile u.s.
Mi è capitato, beninteso, perché io quel giornale non lo compro da anni figuriamoci se lo faccio adesso che è diventata una figurina nelle mani di uno dei maggiori gruppi finanziarti dell’Italia, una proprietà che cambia direttori senza sentire il dovere di offrire una spiegazione agli interessati e, soprattutto, ai lettori.
Ma veniamo al punto. Da mesi la grande (sic!) stampa, la confindustria, le opposizioni, le televisioni a reti unificate, le Marte Merlino, le Barbare D’urso, i Giordano e tutti gli altri trombettieri nordisti sbraitano la necessità di un cambio alla guida del governo ipotizzando  un salvifico governo di unità nazionale, così, senza dare una giustificazione e senza una minima verifica delle possibilità, senza accennare alla composizione della nuova maggioranza. Insomma, è il volere dei padroni, quelli che antepongono le palanche a tutto il resto, prontamente supportato dai loro servi scribacchini. Termini obsoleti, direte voi, è probabile, ma non trovo altro modo per definire questi “squaglia piombo”, direbbe un caro amico, senza spina dorsale, vere ancelle del potere (meretrici sia maschi che femmine senza dignità) perennemente supini al volere dei padroni.
Questi disegno è sostenuto soprattutto da chi non si rassegna a un ruolo di comprimario cui è condannato dalla ormai conclamata incapacità politica oltre che dal livore personale. Incapacità abbondantemente dimostrata sia nei periodi di permanenza al governo e sia nel ruolo più angusto di oppositore. A questi va aggiunto il più capriccioso dei politici italiani dell’ultimo periodo, il più grande collezionista di sconfitte, il detentore del più grande ego, colui che non si rassegna all’evidenza della sua inconsistenza. Sto divagando perciò torno al nostro editorialista dal titolo: “Il tempo stringe per Salvini e Meloni”, pagina 29 nella rubrica denominata “Il punto” (è vero che ogni punto è il centro dell’universo ma qui al massimo stiamo nel punto più periferico della logica).
“Dopo la prova televisiva di domenica sera, è opinione diffusa che Giuseppe Conte si sta avviando a diventare il capro espiatorio del possibile disastro.” Così apre il Folli: processo, giudizio e sentenza in una sola frase. Ha già stabilito che la prova è stata tutt’altro che buona (da cosa lo si deduca rimane un mistero), che il presidente del consiglio sarà il capro espiatorio (qui esalta le sue notevoli le capacità divinatorie), e che sarà tutto un disastro (menagramo assoldato). Ma non subito, scrive il nostro, non in piena crisi sanitaria, il capro espiatorio sarà sacrificato solo quando la crisi sanitaria si trasformerà in crisi economica. In altre parole: lasciamo che faccia il lavoro sporco, intanto lo massacriamo e poi, quando si dovranno gestire le palanche, mettiamo un timoniere confacente agli interessi dei potenti nordisti, come sempre.
Continuo la lettura nella speranza di trovare articolate riflessioni a compendio dell’assunto iniziale.
Il notista continua a leggere nella sua sfera di cristallo e riporta a noi, poveri ciechi, le sue folgorazioni ponendo due interrogativi: “Primo. La crisi si aprirà secondo canali tradizionali e sarà gestita dalle forze politiche in base al rituale tipico ovvero l'insieme di protagonisti e comprimari è destinato a essere travolto da circostanze eccezionali? Secondo. Nel caso in cui il bandolo della matassa fosse ancora nelle mani dei poteri riconosciuti, c'è qualcuno che già ora si prepara a gestire una stagione drammatica?” Ho riletto tre volte gli interrogativi temendo di aver male interpretato. Era scritto proprio così, definirlo politichese ermetico sarebbe troppo, diciamo che il celebre notista si è avvitato intorno al nulla e il motivo lo si capisce nel prosieguo. In pratica esorta la sua sfera magica e la destra a dare una visione chiara di un futuro fulgido governato dalle destre, auspicando la partecipazione del Pd, e camuffarlo da governo di unità nazionale sotto la direzione dei potenti della finanza. Ecco la ragione del titolo.
Per il resto il pezzo è un condensato di frasi e pettegolezzi politici tipici del bar dello sport senza un minimo accenno alla strategia, al programma, al perché della necessità di questo nuovo governo e quali le sue mancanze. Eppure il governo in carica sta gestendo una catastrofe immane nonostante le mille difficoltà connesse a un sistema sanitario frammentato in venti pezzetti e in presenza di continue polemiche urlate contro qualsiasi provvedimento dalla peggiore opposizione della storia repubblicana, ne esce meglio di molti altri paesi governati da personalità amate e osannate dalla Finanza e dai sovranisti nostrani: Trump, Bolsonaro, Johnson. Ma il Folli si guarda bene dal muovere una critica, sia pure piccola ai capi dell’opposizione, alle loro posizioni stravaganti in Europa, per esempio, o alla palese incapacità di proposta. Nemmeno un cenno al tanto decantato modello lombardo-leghista del rinomato duo di conferenzieri mascherati Fontana-Gallera che, con la determinante collaborazione del capo celtopadano, sta portando l’intera nazione alla deriva.
Insomma, dopo aver letto il pezzo (definirlo articolo non ci riesco) di una delle firme più illustri del giornalismo nostrano, ho fatto una sola riflessione: MAH!!!
29 aprile 2020

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