2 aprile 2020

Danzando – Enzo Montano

Skopas - Menade danzante, copia da un originale del 330 a.C. circa, marmo, altezza 45 cm, Staatliche Kunstsammlungen, Dresda
Danzando – Enzo Montano

Avanzando
piano in una notte di primavera
portò tutti i colori e i profumi di un’esistenza
mi donò la curiosità e l’amore per la bellezza
arma potente per non abdicare alla vita
quando gli attacchi si fanno frequenti:
e balene e squali e mostri spesso
sono stati sconfitti.

Cantando
lasciò la cesta colma dei frutti
rosso e dolcezza che l’estate promette,
indicò gli orizzonti lontani
nell’arrogante azzurro dei miei pomeriggi,
e per ogni orizzonte una strada sicura.

Incedendo
piano talvolta, altre più forte,
altre ancora in fragoroso tumulto;
nel viale d’autunno dispensò forza e
sporadicamente anche saggezza,
quando presente e passato incorruttibili
sono il solo futuro possibile,
quando l’archivio dei ricordi
non ha più capienza e l’inventario si chiude.

Austera
mi chiese in una notte d’inverno
di indossare i colori più belli,
e il sorriso migliore.
Mi condusse presso una porta dorata,
sentii impercettibile quasi,
ma imperativo
un bisbiglio:
“vai!”
tra le note delle canzoni
più belle della mia vita
assaporai la dolcezza del nulla
e una volta ancora
brindai alle gioie della vita…

…Morendo.

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