National Library of China - Pechino
da La biblioteca di Babele - Jorge Luis Borges
Pierre Menard, autore del Chisciotte
a Silvina Ocampo .
L’opera visibile lasciata da questo romanziere è di facile e breve enumerazione. Sono pertanto imperdonabili le omissioni e le aggiunte perpetrate da Madame Henri Bachelier in un elenco ingannevole che un certo giornale la cui tendenza protestante non è un segreto per nessuno, ha avuto la sconsiderazione di presentare ai suoi deplorevoli lettori. Gli amici veri di Menard hanno visto questo catalogo con allarme, e anche con una certa tristezza. Non è molto - e sembra ieri - che ci riunimmo dinanzi al marmo finale, tra i cipressi infausti, e già l’Errore cerca di appannare la sua Memoria… decisamente, una breve rettifica s’impone. So che è molto facile contestare la mia povera autorità. Mi si consenta dunque di citare due alti testimoni. La baronessa di Bacourt (ai cui vendredis indimenticabili ebbi l’onore di conoscere il compianto poeta) ha tenuto ad approvare le righe che seguono. La contessa di Bagnoregio, uno degli spiriti più fini del Principato di Monaco (e ora di Pittsburgh, Pennsylvania, dopo le sue recenti nozze col filantropo internazionale Simon Kautzsch), ha sacrificato “alla verità e alla morte” (sono le sue parole) con la signorile riserva che la distingue, e, in una lettera aperta pubblicata dalla rivista “Luxe”, mi concede anch’essa il suo beneplacito. Questi titoli di nobiltà, credo, non sono insufficienti.
Ho detto che l’opera visibile di Menard è facilmente enumerabile.
Pierre Menard, autore del Chisciotte
a Silvina Ocampo .
L’opera visibile lasciata da questo romanziere è di facile e breve enumerazione. Sono pertanto imperdonabili le omissioni e le aggiunte perpetrate da Madame Henri Bachelier in un elenco ingannevole che un certo giornale la cui tendenza protestante non è un segreto per nessuno, ha avuto la sconsiderazione di presentare ai suoi deplorevoli lettori. Gli amici veri di Menard hanno visto questo catalogo con allarme, e anche con una certa tristezza. Non è molto - e sembra ieri - che ci riunimmo dinanzi al marmo finale, tra i cipressi infausti, e già l’Errore cerca di appannare la sua Memoria… decisamente, una breve rettifica s’impone. So che è molto facile contestare la mia povera autorità. Mi si consenta dunque di citare due alti testimoni. La baronessa di Bacourt (ai cui vendredis indimenticabili ebbi l’onore di conoscere il compianto poeta) ha tenuto ad approvare le righe che seguono. La contessa di Bagnoregio, uno degli spiriti più fini del Principato di Monaco (e ora di Pittsburgh, Pennsylvania, dopo le sue recenti nozze col filantropo internazionale Simon Kautzsch), ha sacrificato “alla verità e alla morte” (sono le sue parole) con la signorile riserva che la distingue, e, in una lettera aperta pubblicata dalla rivista “Luxe”, mi concede anch’essa il suo beneplacito. Questi titoli di nobiltà, credo, non sono insufficienti.
Ho detto che l’opera visibile di Menard è facilmente enumerabile.
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