Da "Omeros" - Derek Walcott
"Curvi sui remi, sorridono: "Questa è la nostra Calypso
Capitano che ci tratti come porci, tu non rivedrai la costa
Che questo sole ti bruci fino a farti negro e ti spacchi le labbra
che ti tolga la voglia di dare ordini, in culo te e la tua guerra"
Il piccone fermo in ozio. Nessun remo alza un dito.
Vesciche fioriscono sulle mani. L'attonita trireme vira
dalla parte sbagliata, come il cantante dalla vista rannuvolata
che pizzica le corde del mare, torna indietro verso il sogno
di Elena, indietro verso l'isola dove sulla loro schiena curva
si rizzarono le setole; rovistarono tra i mucchi di letame di Circe
quando il suo lungo braccio bianco versò il vino che incanta
e li fece accoppiare tra fresche lenzuola. "Capitano, ragazzo? Chiedi
pietà che il vento giri, perché qualche volta il tuo cuore
è duro come l'albero di maestra, sogni Itaca, ti rivolgi
ai tuoi dei. Che possano essere distanti dal tuo vagare
come i nostri dei in Africa. Passano
da un isola all'altra. "E ancora non siamo a casa."
Il nostromo alzò il piccone, e il metro
dei lunghi remi lentamente si adeguò al ritmo
mentre la prua s'indirizzava. Vide un palazzo di pietra calcarea
sul piccolo porto. Vide una rondine di mare sfiorare
l'acqua arpeggiata dal sole, e sentì la formica di una brezza
attraversargli la fronte, e ora i colpi di remo del bruco
alzavano la crisalide, aperta nel ventaglio delle vele
spiegate mentre la scia era recisa dalla prora.
Il rapido piccone batteva come il cuore di Odisseo;
e se avete visto una farfalla governare la propria ombra
in una calda cala a mezzogiorno o una canoa carica
fare rotta verso i corni di un'isola, allora saprete
perché la bocca di un porto si apre con gioia, perché la ciurma
di negri, gli schiavi e il capitano, alla fine dell'impresa,
gridavano in coro mentre sentivano i solchi dell'onda
alzarsi e ricadere con i loro cuori, perché i rematori chiudevano
gli occhi pregando di essere diretti a casa. Sapevano
che le cangianti correnti dei Caraibi da Andros a Castries
potevano trascinarli fino a Margarita o Curacao,
che più ci si avvicinava a casa, più crescevano le paure
che nessuna casa ci sarebbe venuta incontro sulla nostra costa
e i pescatori temono questo proprio come Ulisse
finché non vedono l'occhio solitario del faro lampeggiare.
Poi il battere del cuore si armonizza a quello dei remi
e le mani piagate piangono per le palme o per gli ulivi."
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