In memoria di Eugenio Curiel (Giorgio) - Alfonso Gatto
In un giorno della vita
ho camminato con Giorgio
a capo scoperto nel cielo
Giorgio era un compagno
Giorgio era il Partito
Giorgio era il suo cuore
maturo come un frutto
Giorgio era la sua voce
inceppata e sicura,
i denti neri, il tabacco nero
la sigaretta arrotolata
un desiderio di svegliare
il mondo coi suoi pensieri.
Ho udito Giorgio
ho visto Giorgio
alto come le case
nell' orizzonte del cielo.
A maggio lo portammo al cimitero.
Se potevamo camminare
e coprirlo di fiori e di bandiere
era perché da morto c'indicava
la grande strada della primavera.
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