19 aprile 2018

Sonetto CXXXI - William Shakespeare

dipinto di Fabian Perez
Sonetto CXXXI - William Shakespeare
Anche se sei così, hai la stessa tirannia
di chi è resa crudele dall’orgoglio d’esser bella;
perché ben sai che per il mio cuore infatuato
tu sei il più splendido e prezioso dei gioielli.

Eppure, in verità, certi dicono vedendoti
che il tuo viso non ha nulla per far gemere l’amore:
io non sono così audace da dir che essi sbagliano
sebbene a me stesso io giuri che è un errore.

E per assicurarmi che non è falso ciò che giuro,
mille sospiri insieme sol pensando al viso tuo,
rapidi s’incalzano per dar testimonianza

che il tuo nero a mio giudizio è il più bel colore.
In nulla tu sei nera, se non nelle tue azioni
ed è per questo, penso, che nasce tal calunnia.

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