Candelabro – Costantino Kavafis
Una camera piccola e vuota. Ivi s’accampa,
fra quattro mura nude, con un verde parato,
un candelabro splendido: divampa,
e brucia, dentro ciascuna sua vampa,
una lascivia, un impeto di lascivo calore.
Nella piccola camera che il candelabro allieta
del suo gagliardo, vivido lume riverberato,
quella fiamma è del tutto inconsueta:
non è per una carne vile e vieta
la forte voluttà di quell’ardore.
Trad. Filippo Maria Pontani
Una camera piccola e vuota. Ivi s’accampa,
fra quattro mura nude, con un verde parato,
un candelabro splendido: divampa,
e brucia, dentro ciascuna sua vampa,
una lascivia, un impeto di lascivo calore.
Nella piccola camera che il candelabro allieta
del suo gagliardo, vivido lume riverberato,
quella fiamma è del tutto inconsueta:
non è per una carne vile e vieta
la forte voluttà di quell’ardore.
Trad. Filippo Maria Pontani
Nessun commento:
Posta un commento