28 giugno 2017

Laocoonte - Ulises Varsovia



Laocoonte - Ulises Varsovia

Dopo dieci anni di assedio,
Gli Dei avevano deciso
Che Troia fosse distrutta.

Così fecero in modo
Che i greci andassero verso le loro navi
simulando il ritorno in patria,
e con la presunta gratitudine verso i loro Dei
costruirono un enorme cavallo
di legno, che abbandonarono
davanti alle possenti mura di Ilio.

Appena se ne erano andate le navi,
pensando che ormai non avevano più niente da temere,
I troiani decisero
Di introdurre il cavallo in città,
E celebrare con quello la grande festa
per la fine dell’assedio.

Solo uno non fu d’accordo
e cercò di opporsi: Laocoonte,
sacerdote del tempio di Apollo.

Prima con dissertazioni
Cercò di dissuadere i suoi
Dall’introdurre il cavallo a Troia,
E poiché non gli prestavano attenzione
Scagliò una lancia nella pancia
Dell’ enorme cavallo di legno,
che produsse un suono sordo.

Davanti a ciò la dea Atenea
Fece sorgere dalle onde del mare
un enorme serpente marino,
che si avvolse intorno ai corpi
di Laocoonte e dei suoi figli
soffocandoli, e con questo
segnando il destino della città.

Molti secoli dopo questi fatti,
in un ellenismo tardio,
un demiurgo avrebbe colato nel bronzo
a Pergamo il singolare supplizio
del sacerdote e dei suoi figli,
opera maestra del quale ci rimane
solo una bella copia di marmo
nel Museo del Vaticano.

Così fu, e in verità grandiosa
e tregica è l’immagine del padre
che si batte accanto ai propri figli
per andare contro il volere degli Dei.

Consumazione dell’ arte ellennica:
Qui decadono tutti i precetti
Di sobrietà, gravità e misura
Tanto cari allo stile classico:
Laocoonte contorce il suo corpo
E prorompe in grida di dolore
Soffocato dal grande serpente,
E lo stesso accade con i figli:
Rottura delle teorie e del canone,
Disordine dei volumi
Strappati dal loro centro vettore.

La composizione è unita, vero,
intorno alla figura centrale
del sacerdote che geme dal dolore,
ai cui lati anche le figure
dei figli si contorcono,
trascinando l’insieme in un quadro
di barocchismo esagerato
per il dominio degli intrecci
e la constante della curvatura.

La testa di Laocoonte
È colma di barba e capelli,
E perfettamente lavorata
nel senso della tendenza.
Anche i muscoli e i tendini,
e persino le vene delle membra
sono stati ben riprodotti.

In quanto alle figure laterali,
Sono in perfetta sincronia
con il barocchismo dell’insieme,
le proporzioni sono mantenute,
e l’artista ha realizzato prodigi
nello scolpire con tale maestria
in una posizione tanto difficile.

Laocoonte sembra seduto,
E in parte anche la figura sinistra,
Non così, invece, quella di destra,
di modo che, nell’ultima veduta,
l’ elemento agglutinante,
che dona unità e consistenza
all’insieme è l’enorme serpente,
che unisce e mantiene fissi I corpi.

La scultura è un’opera maestra
dentro I limiti dell’ellenismo,
il ritmo dei volume concorda,
il Contrappunto barocco è perfetto,
lo scultore raggiunge tale maestria
e tale diversità di forme,
rubate da un blocco di marmo ,
che stupisce anche colui che lo ha scolpito.

 Traduzione di Catastini Samanta

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