29 giugno 2017

La signora di Ur – Ambar Past

Lo stendardo di Ur - Faccia detta della guerra.

 La signora di Ur – Ambar Past

Sono il museo più antico del mondo
e mi hanno appena saccheggiato.
Hanno bruciato i miei libri.
Hanno gettato la mia faccia contro il pavimento.
Sono la donna nella foto
sotto il tiro del fucile.
Sto buttata in terra,
le mie mani ammanettate dietro.
Vogliono ciò che nessuno può dare.
Alessandro Magno non ambì al petrolio.
Elogiava le mie pesche
quando gli orti tra i miei fiumi
erano già molto antichi.
Sono il Giardino.
La prima donna e il primo uomo.
Madre della Scrittura.
La prima legge.
La prima città.
Sono il luogo in cui tutti andavano.
L’alba e il punto di partenza.
Io inventai il pane.
Creai il grano.
La lana, il vino, il miele.
Sono arco e volta,
cera perduta della fusione.
Canto di tutti i canti.
Io ero la Fede.
Sono tutte le religioni.
In tutte le guerre mi hanno violentato.
Dai miei seni strapparono i miei figli.
Sto stesa sulle mattonelle.
Sono la Terra.
Per ore
da quando mi sono svegliata
sono stata a guardare
il rosso dei mosaici.
Ora ricordo di dove sono.
Sono la sete.
Ecco vengono.
Sento l’eco dei loro stivali.

Traduzione: Raffaella Marzano
 

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