14 giugno 2017

Poeti – Alda Merini

Andrew Wyeth - Lawn Chair
Poeti – Alda Merini

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole né potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiamo un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
né un sasso per sentimento.
Viene quindi la stanca permissione che ci dà
il caldo di queste frontiere di luce dove
il poeta milita per se stesso
assurdo e in compagnia di nessuno, con solo
le sue vele al vento e la sua parola nel
cuore, esso domanda agli altri che
lo ripaghino di un ascolto
o di un’onta che faccia di lui
il portatore di una follia magica, degli
orizzonti-finestra chiusi sul mondo
e aperti a tutti i domini possibili.
Lusinghiera forza del creato
il poeta interroga il mondo intero
e le sue incertezze, come se la frontiera
della sua storia stesse al di là dei fiori,
biondi cunicoli dell’esultanza, e pago
di un mondo ormai spento dalla fortuna
crea cose che il tempo non è riuscito
a polverizzare sotto le unghie delle fate.

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