dipinto di Kenton Nelson
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un impiegato, (1953) – Italo Calvino
(…)
Enrico Gnei discese
al centro e andò a un caffè. Non il solito. Un caffè tutto mosaici. Era appena aperto;
la cassiera non c'era ancora; il barista avviava la macchina. Gnei mosse passi
da padrone nel centro del locale, si fece al banco, ordinò un caffè, scelse un
biscotto nella bacheca delle paste e l'addentò, prima con avidità poi con
l'espressione di chi ha la bocca alterata da una nottata irregolare.
Sul banco c'era un
giornale aperto, Gnei lo scorse. Non aveva comprato il giornale, quel mattino,
e dire che uscendo di casa quella era sempre la prima cosa che faceva. Era un lettore
abitudinario, minuzioso; seguiva fino i minimi fatti e non c'era pagina che
passasse senza leggere. Ma quel giorno il suo sguardo correva sui titoli senza
muovere alcuna relazione di pensieri. Gnei non riusciva a leggere: chissà se risvegliata
dal cibo, dal caffè caldo o dallo smorzarsi dell'effetto dell'aria mattutina,
lo riassalì un'ondata di sensazioni della notte. Chiuse gli occhi, alzò il
mento e sorrise.
Attribuendo
quell'espressione compiaciuta a una notizia sportiva del giornale, il barista gli
disse: - Ah, è contento che domenica torni Boccadasse? - e indicò il titolo che
annunciava la guarigione d'un centromediano.
Gnei lesse, si
riprese, e invece d'esclamare come avrebbe voluto: «Altro che Boccadasse, altro
che Boccadasse, caro mio!» si limitò a fare: - ...E già, e già... - e non volendo che una conversazione
sulla prossima partita deviasse la piena dei suoi sentimenti, si girò verso la
cassa, dove, intanto, s'era installata una cassiera giovane e dall'aria
disillusa. - Dunque, - fece il Gnei, confidenziale, - pago un caffè e un
biscotto -. La cassiera sbadigliò. - Sonno, di buon mattino? - disse Gnei. La
cassiera senza sorridere assentì. Gnei prese un'aria complice: - Ah, ah!
Stanotte ha dormito poco, eh? - Rifletté un momento, poi, convintosi d'essere
con persona che l'avrebbe compreso, aggiunse: - Io ho ancora da andare a
dormire -. Poi tacque, enigmatico, discreto. Pagò, salutò tutti, uscì. Andò dal
barbiere.
(…)
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