Andrew Wyeth - Adrift
Ghiorgos Gheralis – Il signore dei sogni
Il Signore dei sogni non passa la
sera
- come credevamo nei nostri infantili anni -
toccando con un’ala luminosa le nostre palpebre.
Il Signore dei sogni reca l’immacolato giorno.
- come credevamo nei nostri infantili anni -
toccando con un’ala luminosa le nostre palpebre.
Il Signore dei sogni reca l’immacolato giorno.
Il suo abbraccio è tutta luce
dell’alba. Schiude
l’ampio petto e gli scivolano le aure dalle mani,
per disegnare luminosamente i sogni: un monte,
un mare, un cristallo, un profondo pensiero.
l’ampio petto e gli scivolano le aure dalle mani,
per disegnare luminosamente i sogni: un monte,
un mare, un cristallo, un profondo pensiero.
Il Signore dei sogni cammina con
noi
nella città e a lato delle tombe degli amanti.
Abita in noi, e se pensiamo a lui,
ci guarda indagatore e ci sorride.
nella città e a lato delle tombe degli amanti.
Abita in noi, e se pensiamo a lui,
ci guarda indagatore e ci sorride.
È come se si meravigliasse di noi
che all’improvviso
lo sentimmo - mentre sempre in noi abitò -
come quando qualcuno in un momento di silenzio ode il battito del cuore
e nuovamente si dimentica nel vano movimento.
lo sentimmo - mentre sempre in noi abitò -
come quando qualcuno in un momento di silenzio ode il battito del cuore
e nuovamente si dimentica nel vano movimento.
Traduzione di Cristino G. Sangiglio
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