24 luglio 2017

Vento di notturno – Federico Garcia Lorca

opera di Rob Hefferan


Vento di notturno – Federico Garcia Lorca

Ho tanta paura
delle foglie morte,
paura dei prati
pieni di rugiada.
mi sto addormentando;
se tu non mi svegli,
lascerò al tuo fianco il mio cuore freddo.

Che cos’è che suona
da lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!

Ti misi collane
con gemme d’aurora.
Perché mi abbandoni
su questo sentiero?
E se vai lontano,
piangerà il mio passero
e la verde vigna
non darà il suo vino.

Che cos’è che suona
da lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!

Tu non saprai mai,
o sfinge di neve,
quanto io davvero
possa averti amato
In quelle mattine
quando piove tanto
e sul ramo secco
si frantuma il nido.
Che cosa suona

Che cos’è che suona
da lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!

Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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