1 luglio 2017

L'impero impose i nomi – Derek Walkott

Andrew Wyeth - Cold Spring
L'impero impose i nomi – Derek Walkott

L'impero impose i nomi persino agli alberi,
abbinando le nostre foglie agli originali europei;

questo arrugginì le nostre menti, una malattia deturpante.
Negli ulivi convulsi della Arles di Van Gogh,

i tigli provavano a essere gli ulivi che non erano,
non meno reali delle riproduzioni di un libro,

ma certo meno venerate. La realtà era lacerata
da queste riproduzioni, e la ruggine si propagò

su ogni sostantivo, persino sui nomi che ci avevano dato,
sui quadri che studavamo, sui libri che amavamo.

L'albero dlela gomma in fiore non mimava il corniolo o la neve
sulle radici di un cedro bianco, sul merletto di un antrisco silvestre,

un boschetto di meli, o la legna che arde in aprile;
tutto, come l'albero del pane, era qui in armonia con il luogo.

Quell'albero! Inchinati, mio amore, al suo verde scuro,
alla sua forza immota, al suo cuore fragrante come pane sfornato

nella grazia, nella comunione, che ci fa poveri
come apostoli. Nell'albero c'è tutta la nostra storia

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