17 maggio 2018

da “Le relazioni culinarie” – Andreas Staikos

Paul Schulenburg - Table for two
da “Le relazioni culinarie” – Andreas Staikos
 (…)
Damocle, rigido come una statua, bevve in un sol sorso l’ouzo che aveva appena ordinato, si sentì bruciare le viscere e si lasciò andare a un cantilenante profluvio di parole: “E’ semplice, molto semplice. Se dal suo balcone arrivano al mio raffiche intense di profumo di prezzemolo e questo aroma travolge la diga olfattiva dei gelsomini, delle gardenie e di tutti gli altri fiori che ornano i nostri balconi, significa che la quantità di prezzemolo in questione è ragguardevole, e dunque destinato a finire in insalata, e quindi che deve essere sminuzzato con cura al di sopra dell’insalatiera nella quale va a cadere danzando. Un po’ d’aglio, non più di due spicchi, tritato o pestato e mescolato col prezzemolo, un pizzico di sale, olio e limone, completano il tutto”.
L’accuratissima descrizione dell’insalata confermò a Dimitris l’idea che Damocle lo spiasse e fosse al corrente di ogni dettaglio della sua vita quotidiana. Fu allora che diede inizio a un interrogatorio quasi poliziesco nel tentativo di far cadere in trappola l’interlocutore e di indurlo a contraddirsi.
“Le basta il profumo del prezzemolo per risalire all’intera ricetta e alle quantità? E’ straordinario” commentò ironico Dimitris. “Allora saprà anche qual era il piatto che accompagnava l’insalata.”
“Questo tipo di insalata, a mio modesto avviso, può accompagnare solamente qualche altro antipasto: una crema di sesamo o una taramosalata. Ma andrebbe bene anche un antipasto di filetti di acciuga ai capperi. Anche se per un pasto più sostanzioso si potrebbe pensare ai filetti di sgombro alla griglia conditi con olio e limone.”
Dimitris Isavridis inorridì. La sua insalata di prezzemolo aveva appunto accompagnato le pietanze menzionate da Damocle. Quando finalmente, a prezzo di sforzi indicibili, recuperò la calma, riprese con malcelata ironia: “Mi permette un’altra domanda? Il piede dello zoccoletto, il pompon nero, l’unghia rossa, crede che si confacciano a una cena come questa?”
“Non ne ho idea” rispose Damocle, trattenendo a stento il proprio turbamento. “Non so di quale zoccoletto parla né di quale piede o di quale unghia.”
I due uomini, ciascuno per proprio conto, si concessero una tregua provvisoria, molto provvisoria, e preferirono non portare l’interrogatorio alle estreme conseguenze, nella certezza che avrebbero fatto luce sulla questione ognuno per proprio conto, pizzicando l’altro nel modo più umiliante: in flagranza di reato.
“Come ha detto che si chiama?” domandò Damocle sorridendo.
“Suvvia. Lei sa cosa mangio a colazione, a pranzo e a cena e non sa come mi chiamo? Abita nell’appartamento di fronte al mio, non ha mai letto il mio nome sul campanello?” ribatté Dimitris Isavridis.
“Non ho l’abitudine di spiare i miei vicini” rispose Damocle, e le sue parole furono accolte dalla risata più sonora e ironica di Dimitris.
I due nemici si strinsero molto amichevolmente la mano, si alzarono, si scambiarono i nomi e un “arrivederci”.
Quindi si separarono frettolosamente, diretti ognuno verso la propria tana per organizzare la sorveglianza dell’altro. Ma non prima di aver fatto un po’ di spesa. Qualche minuto dopo si incontrarono nell’androne del palazzo, davanti all’ascensore. Durante la salita verso il sesto piano non fu possibile evitare di scambiarsi sorrisi e numero di telefono.

Insalata di prezzemolo
Mondare dei gambi due grosse manciate di prezzemolo e tagliuzzare finemente le foglie. Aggiungere due spicchi d’aglio pestato o tritato fine, un pizzico di sale, tre cucchiai d’olio d’oliva e il succo di un limone.
Crema di sesamo
In una saliera mettere tre cucchiai di pasta di sesamo, il succo di due limoni, mezzo bicchiere d’acqua, uno spicchio d’aglio pestato, un pizzico di sale e di pepe. Mescolare energicamente fino a ottenere una crema omogenea. Servire cospargendo con prezzemolo tritato.

Taramosalata
Riunire in una terrina capace un cucchiaio colmo di tarama (uova di salmone o di carpa in salamoia) e un volume triplo di mollica di pane raffermo bagnata in acqua fredda e ben strizzata.
Schiacciare insieme con una forchetta o con le dita fino a ottenere un insieme omogeneo. Mescolando energicamente con una forchetta incorporarvi poco per volta olio, preferibilmente di mais o di arachidi, fino a ottenere una crema densa. Aggiungere il succo di un limone, una piccola cipolla tritata finissima e un pizzico di pepe. Mescolare di nuovo e mettere in frigorifero fino al momento di portare in tavola.

Filetti di acciuga ai capperi
Sotto acqua fredda corrente, dissalare e diliscare sei acciughe sotto sale. asciugare i dodici filetti così ottenuti in un panno o carta da cucina, accomodarli ben distesi in un piccolo piatto ovale e cospargerli con tre cucchiai d’olio, uno-due cucchiai da dessert di aceto, un cucchiaio di capperi.

Filetti di sgombro alla griglia
Sfilettare due grossi sgombri eliminando testa, branchie, le lische centrali e le lische sottilissime nella parte più alta dei filetti. Marinare questi ultimi in olio e aceto per mezz’ora. Quindi arrostirli sulla griglia, quattro o cinque minuti per lato, spennellandoli di tanto in tanto con l’olio e aceto della marinata.

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