6 luglio 2017

Esistere - Grazia Fresu

opera di Bogusław Jagiełło
Esistere - Grazia Fresu

Tutte le attese sfibranti
le albe turbolente
quelle domande che sfidano il senso
i baratri senza fondo
tornare sugli stessi sentieri
e non trovare tracce dei nostri passi,
quando ci mettiamo a misurare la vita
a distribuire fardelli
e ci sono viandanti disattenti
che per caso ci guardano
e ci sono canne che suonano
negli acquitrini deserti,
nebulosi quadri sono dipinti
per arginare le mancanze
e noi con le dita sporche di colore
gli occhi sbarrati ci inseguiamo
in questo viaggio delirante
che non si può evitare,
incontriamo compagni disperati
e a volte insane allegrie,
sappiamo che ci assedia l’inferno
e abbiamo lasciato in un cassetto
delle pagine da capire,
troppi dubbi troppe certezze
ci tormentano,
esistere è patire gli abbandoni
esistere è sentire
un canto di sospetti e di conchiglie
che si leva dal mare,
è questo sole che scalda o brucia,
quella lente di luna che dirada la pena,
esistere è resistere alla piena del fango
che si espande per la via,
esistere è il pensiero che si batte
contro il nulla feroce,
è l’occasione del mio corpo
nel senno della sera,
è sapere che quello che non so
non è la traccia di piaceri perduti
solo un vento di estenuanti profumi
che mi scaglia bisogni non saziati
dentro il cuore.

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